28 Dicembre 2019, Area osservativa del GRAG "Gruppo Astrofili Galileo Galilei"

"L'acqua ch'io prendo gia mai non si corse;
Minerva spira, e conducemi Apollo,            
  e nove Muse mi dimostran l'Orse"               



Notte freddissima quella di sabato 28 Dicembre. Arrivo all'area osservativa in ritardo marcio (che per me equivale a dire: oltre il margine di sciurezza dell'ora e mezza prima del tramonto astronomico), dunque sono costretto a montare il dobson "Herschel" da 50cm al buio, tra l'altro dando fastidio ai miei compagni di osservazione. Il vento tesissimo mi aveva costrettto quasi a rinunciare, ma poi ho insistito ed è stata una fortuna perchè ne è scaturita una notte superba e gravida di oggetti deep sky.

Il Dobson da 50 cm "Herschel"



La novità della serata è il nuovo cercatore APM da 80mm: fantastico nell'uso e leggero nei materiali, mi ha permesso di cercare rapidamente gli oggetti in visuale comparando le cartine Sky Safari direttamente col campo inquadrato: praticamente come un navigatore. Sostiene buoni ingrandimenti ed è perfetto con l'oculare da 20mm e 70° di campo apparente dotato di reticolo illuminato. Mi prometto di scriverne una recensione presto.

Il fabuloso cercatore APM da 80 mm


Dopo una tribolazione di un'ora buona, finalmente sono pronto con un ottimo allineamento del Nexus DSC. I motori ServoCAT ronzano nel buio come un clavicembalo sublime mentre cerco i primi oggetti deep sky da osservare.
Per scaldarmi gli occhi punto NGC 381, un ammasso aperto "scattered" che si trova in Cassiopea. Lo avevo visto qualche sera prima con il binocolo APM da Arpino dall'area ossservativa montagnosa dove vado di solito e mi era piaciuto; dunque l'ho ripuntato. Nel dobson gli ammassi aperti sono meno spettacolari, perchè sono costretto a tenere l'ingrandimento ad almeno 85x per non sforare la pupilla d'uscita "massima" di 5mm. Dunque solo quelli concentrati e deboli rendono a dovere: i cosiddetti "strappavista". Questo ammasso è vicino alla stella Navi, che a me evoca piacevoli rimembranze fantascientifiche (ricordate "Avatar"?).

NGC 381


Punto quindi la prua del mio ottico celestial legno verso i lidi dello Scultore: in questa costellazione si trova una delle meraviglie del cielo, la galassia NGC 253, detta "moneta d'argento" per via del suo aspetto, e anche perchè è oggettivamente bellissima. Piena di sfumature e chiaroscuri, enorme, sicuramente uno degli oggetti più belli di sempre e davvero generosa in qualsiasi strumento. Nel dobson, per quanto sia bassa, non sfigura e mi regala una vista mozzafiato.

NGC 253

Più a nord punto la NGC 247, altro classico di questa area celeste. E' una galassia di luminosità superficiale bassa dunque non preoccupatevi se al primo sguardo nel vostro strumento fate fatica a trovarla.

NGC 247

Cambio dunque completamente zona, saltando a piè pari decine di gradi in un battibaleno e arrestando il telescopio nella costellazione della Giraffa, vero underdog degli asterismi del cielo: debole e poco battuta (ma poi sarà vero? Qui pare che qualsiasi blogger scriva della Giraffa dica: "poco battuta e trascurata dagli astrofili"; ma poi, parlando con altri stargazers, scopro che invece nella Giraffa ci vanno tutti) ma pregna di oggetti davvero ammalianti. Come è il caso di UGC 3697, una galassietta chiamata "segno di integrale". Tale infatti appare, trasportandomi indietro nel tempo a dolci reminiscenze dei miei passati trascorsi alla facoltà di ingegneria. Nel Dobson appare molto bella, la "S" sottile ed evidente, direi suadente. Splende di mag 12, ed è lontana ben 159 milioni di anni luce da noi. Chissà se ci sono ivi alieni che cercano di "risolvere" questo cosmico integrale... Nello stesso campo c'è la bella galassia ellittica UGC 3714, più piccola e di aspetto quasi circolare.

UGC 3697 la galassia "Segno integrale"

Insomma, inizio bene la notte: i motori ronzano mentre salgo all'oculare e armeggio col dobson, saltando da un oggetto strappavista all'altro, con una fame di osservazione incattivita da mesi di maltempo e non placata dai recenti successi con il binocolo APM.
Torno nel Pegaso, torno sulla NGC7331 e sul quintetto di Stephan, già visto l'ultima volta dal GRAG e ci torno perchè mi piace molto questa spirale: una "piccola Andromeda" che forse concede ancor più dettagli della famosa grande galassia. Stavolta il quintetto offre una visione migliore e riesco a separare agevolmente le due siamesi NGC7318 A e B. Una visione sempre davvero convincente.
Nei pressi della 7331 aleggiano nel buio le 5 galassiette chiamate "le pulci".
Osserviamo tutto insieme all'amico Philip altro deep sky watcher visualista.

"Passo" casualmente sulla blue snowball, vecchia gloria dei bright NGC objects e sicuramente una delle planetarie più puntate del cielo da astrofili di ogni età, sesso ed estrazione sociale. L'osservo a 148x, apprezzandone il colore (appunto, blu) e la struttura interna ad anello, perfettamente evidente.

Me ne torno in Cassiopea, vecchia amica mia, per ronzare su un bellissimo ammasso aperto, M52, che gradisco intorno agli 80x. Già che ci sono mi sposto di pochissimo e navigo sulla Bubble nebula, NGC 7635. La parte più luminosa della bolla risulta ben evidente e anche molto bella. Non trovo giusto saltare una visita agli NGC bright solo perchè ci sono passato mille volte: ogni volta il fascino è intatto e si scoprono cose nuove. Sconfinando nel Cefeo, a partire dalla Bubble, si passa attraverso una serie di oggetti molto interessanti: Markarian 50 è un piccolo asterismo di stelle, più giù si trova il bell'ammasso NGC 7510 che ha un aspetto allungato e sembra una freccia. "Scendendo" si trova un altro asterismo King 19, composto da poche sparute stelline di 9a mag, e per finire la nebulosità IC 1470, piccola nebulosa a emissione a forma di cometa. Provate a dare la caccia a questi asterismi minuti con il vostro telescopio! E' una attività davvero ricca di ricompense e credo che vi valga anche come punti per Google fit.

Nella Balena osservo Cetus A, aka M77, una spirale vista di 3/4 di cui posso apprezzare i bracci spirale. Scoperta da Mechain nel 1780, è un oggetto cospicuo e davvero imponente al telescopio, di 7'x6', allungata NNE-SSW. E' fonte di radioonde e di qui il suo nome in codice. Al telescopio mostra strutture interne, zone di chiaroscuro e presenza dei bracci.

M77 aka Cetus A

Mi è dolce questo saltare da una zona all'altra del cielo, "sanza meta" come direbbe Brancaleone; manco tuttavia di disciplina solo apparentemente, perchè tale peregrinaggio mi serve per dare la caccia agli oggetti Herschel e coprire le mie lacune osservative e -perchè no- soddisfare il mood del momento.

Già che sono in zona, mi butto in Eridano, il "fiume celeste": è un'area davvero interessante per ogni visualista, benchè graviti bassa alle nostre latitudini. Poco male. Punto Keid, la stella Omicron2 Eridani, che è un astro non solo meraviglioso ma davvero peculiare: sistema triplo, composto da una primaria arancione che è massiccia più o meno come il nostro sole, una secondaria nana bianca (!) e una terziaria nana rossa (!!). Nel mio dobson la primaria e la secondaria appaiono evidentissime. La nana bianca è una delle più luminose del cielo ed è visibile in piccoli telescopi perchè molto vicina, solo 16 anni luce. Eppure, fa paura pensare che stiamo osservando un oggetto così distante che ha le dimensioni della Terra!
"Accanto" a lei (qualche decina di unità astronomiche) orbita una nana rossa, Keid C, che splende cento volte meno del Sole; appare come una stellina rossa di mag 11, offrendo insieme alle altre due uno spettacolo di violenta bellezza.
Nell'immaginario fantascientifico Keid è stata omaggiata di diversi posti d'onore: citiamo Herbert che in Dune vi posiziona il pianeta Richese e Star Trek, in cui Keid ospita nientedimeno che il pianeta Vulcano -la patria del Sig. Spock.

La stella Keid, 40 Eridani

Non può (non deve!) mancare una visita alla "crab nebula", M1. Nel dobson, sfruttando il "secchio di luce" da 50 cm e la sua forza bruta, riesco a percepire una nebulosa ricca di sfumature e chiaroscuri, trame e parti oscure; decisamente più attraente del bozzolino di luce che vedevo da ragazzo nel mio 114mm ormai 35 anni fa!

Nel Toro, mi soffermo su NGC 1817 e il vicino asterismo NGC 1807, decisamente più debole; è una coppia di ammassi aperti interessanti, scoperti da Herschel. L'ammasso principale è abbastanza ricco e si trova a più di 6000 anni luce dalla Terra. Vale la pena vederlo, se passate mai dalle parti di Aldebaran.


NGC 1817 - 1807

Giacchè mi trovo nei pressi del gigantesco Orione, di cui in questi giorni si fa un gran parlare per via dell'indebolimento di luce di Betelgeuse -foriero secondo alcuni sognatori catastrofisti di una imminente esplosione di supernova (magari, magnate tranquilli, dico io)- faccio una visita a M78, la bella nebulosa a riflessione scoperta da Messier. E' un vero faro dunque la troverete facilmente, un po' più in alto e un po' più a sinistra della stella Alnitak (tanto dovrà bastarvi), accompagnata a poca distanza da NGC 2071 altra nebulosa decisamente più debole. M78 appare nel mio dobson a 105x come una curiosa replica in miniatura della grande nebulosa di Orione.

M78 e la "vicina" NGC 2071


Ma basta basta con il divertimento fine a se stesso, la dissolutezza giovanile e la lievità del free roaming celeste: è ora di tornare nei ranghi, perchè il dovere mi chiama al completamento della lista Herschel 400, che sono ben lungi dall'esaurire. E' il turno dell'Orsa Maggiore, che contiene una quantità davvero impressionante di oggetti Herschel. Quasi tutti galassieschi: ci sono galassie per tutti i gusti, di ogni forma, ceto e religione. Nessun amante delle galassie potrà evitarne l'indigestione passando per queste zone di cielo: Ursa Maior è letteralmente costellata (beh è il caso di dire) di galassie; tanto che, puntando a caso, si è quasi certi di beccarne una. Come nei laghetti artificiali con le trote.

Un rapido sguardo alla sempreverde M82 (il cui destino è legato, per sempre, a quello di M81, o almeno nel nostro limitato concetto di "per sempre", ed esse viaggiano sempre insieme, vengono sempre citate insieme, come succede agli assiri e ai babilonesi) mi introduce l'occhio alla panspermia di galassie che sto per osservare.
Come citarle tutte? Iniziamo da UGC 5336, aka Holmberg IX, piccola galassia di Mag 14 nell'Orsa. Essa è una satellite di M82 e appare come uno spettrale e vago chiarore nei suoi pressi. Il mio Dobson fido me la mostra, e tanto mi basta.
NGC 3077 è una piccola galassia di 9a mag, distante 13 milioni di anni luce. Tutto sommato vicina. Ellittica, appare irregolare perchè interagente gravitazionalmente con M81; tutto sommato abbastanza evidente. Fa parte del gruppo di M81.

NGC 3077
Tiriamo avanti: NGC 2976, altra galassietta di 10a nell'Orsa; è una spirale ma appare indefinita nei bordi. Non si notano tracce di bracci. Hubble l'ha ritratta e perchè mai non mostrarvela?
NGC 2976

NGC 2681 è una spirale, appare di forma circolare, circondata da un alone. NGC 2742 è una spirale di 10 mag. Appare allungata, evidente, molto bella da vedere seppur abbastanza piccola come diametro apparente. Si trova a 60 milioni di anni luce da noi ed è grande la metà della via Lattea.

NGC 2742
Proseguiamo nel nostro veleggiamento celeste. Nel frattempo, mi è accaduto uno spiacevole inconveniente: i motori hanno smesso di rispondere agli elettronici appelli che Sky Safari mandava; dunque ho dovuto prendere a puntare a mano. Per la verità, ho sfruttato il sistema di puntamento passivo usando Sky Safari come navigatore. Si è dimostrato un metodo di una precisione favolosa: anche a motori spenti infatti, questa meravigliosa app fa "girare" il cielo in background, con il risultato che puntare il telescopio si rivela più facile che rubare mele a un neonato: basta mettere il cerchietto del puntatore sopra l'oggetto. E l'oggetto si troverà al centro del campo, anche a 150x! Vorrei potervi dire che ho passato ore a tribolare manualmente, novello Magellano, per trovare queste galassiette di 14a magnitudine, sudando sette camicie a zero gradi. Ma mentirei: con una mano tenevo il cellulare, con l'altra spostavo con due dita il bestione da 70 kg e 50 cm di specchio, e se avessi avuto una terza mano, giuro che avrei mangiato un panino fischiettando mentre le galassie apparivano al centro dell'oculare. Un gioco da ragazzi, con encoder da quarantamila PPR. Deh, la tecnologia!

Bene, dopo questa sbrodolata auto-tecno-celebrativa, torniamo al mio report. NGC 2768 è una ellittica che appare nel dobson senza alcun rilievo particolare. E' la solita ellittica, distante i soliti 70 milioni di anni luce, ovviamente col solito buco nero supermassiccio al centro. NGC 2787 è una lenticolare barrata, che appare senza particolari al telescopio. NGC 2841 è una spirale scoperta appunto da Herschel nel 1788. E' maestosa nel dobson e offre numerosi dettagli. Si trova a 46 milioni di anni luce. Invito chi legge a cercarla nelle buie pianure celesti dell'Orsa.

NGC 2841

NGC 2950 è una lenticolare di 11a che non mi mostra particolari dettagli. NGC 2985 appare estesa, con un nucleo brillante, è una spirale Sab distante ben 75 milioni di anni luce e larga 80 mila anni luce. Insomma, quando la luce è partita (dovevo anche io fare questo giochino no?) in Italia viveva il grande "Mosasaurus", lungo 11 metri, e ancora i dinosauri dovevano campare dieci milioni di anni prima di estinguersi.

NGC 2985

NGC 3079 è una spirale barrata peculiare, nel dobson appare molto bella e mostra molti dettagli. Il nucleo ha delle "bolle" formate da gas espulso in seguito a intensa formazione stellare. Decisamente un bell'oggetto.

NGC 3079, starburst bubble galaxy

Insomma, ce n'è davvero per tutti i gusti.
Per staccare dalla routine della sagra galattica, decido di puntare la nebulosa B 33, IC 434, insomma, la conoscete tutti: è la testa di cavallo, perbacco. Impresa difficile ma non disperata, specialmente se coadiuvati da un discreto diametro. Bene, arrivo in zona e con l'aiuto delle stelline di campo riesco a posizionarmi proprio sul posto. La nebulosa oscura c'è e si vede ma non benissimo, è dura in visuale. Metto dunque il filtro H-beta, e come d'incanto la testaccia di cavallo esce fuori, nettissima ed evidente. Più osservo, usando anche la distolta e abituandomi all'oscurità del campo, più essa appare nitida. Nella sinistra del campo inquadrato c'è una zona evidente di nebulosità dove campeggiano diverse stelline, la nebulosità appare rossastra-rosata ma forse è una illusione; a destra invece il buio pesto, assenza di stelle perchè c'è la nebulosa oscura. La testa si protunde verso la parte sinistra, invadendo la nebulosità rosata con la sua presenza magica e inquietante. L'amico Antonio Giarrusso viene a godersi lo spettacolo e conferma la visione. Ah, se solo avessi potuto esclamare "ho visto la testa di cavallo!" venti anni fa. E non sapete quanto tempo l'ho inutilmente e ingenuamente cercata con ogni strumentazione.
Me ne torno dunque nell'Orsa, a proseguir lo cammino intrapreso tra le girandole cosmiche, quegli "universi-isola" che tanti dibattiti accesero all'inizio del secolo scorso tra Shapley e Curtis. Il bersaglio è NGC 3184, superba spirale vista di fronte, che mostra i suoi bracci azzurri e dettagli machiettati (non saprei come tradurre l'anglosassone "mottling" usato per le galassie). Bella, bella dico.
Mi guardo NGC 3198, altro bell'oggetto spiralato di Herschel, e poi la NGC 3310,  una bella starburst di 11a magnitudine che si deve vedere almeno una volta nella vita.

NGC 3184


E' la volta di M108, una spirale cospicua, davvero bella e imponente da osservare al dobson, nel quale si possono apprezzare dettagli, zone di chiaroscuro, nubi stellari e mottling. Là vicino c'è M97, e dico, chi sono io per non osservare il gufo, che osservo ormai da più di venti anni suonati? Ci vado, e sono contento di andarci. La visione a 150x è nettissima, come deve essere nel dobson, con gli "occhi" scavati tipo maschera da sub e dettagli vari. E' una planetaria che mi piace e che osservo sempre con grande piacere. Non può mancare in nessuna lista osservativa nell'Orsa, neanche quando sarete famosi come Sagan.
E' la volta di NGC 3610, una giovane ellittica di 12a, e poi NGC 3613, altra ellittica ancor più debole. "Vista una ellittica di 12a magnitudine e 3' di diametro apparente, viste tutte", direte voi. E sapete una cosa? Questa dichiarazione non è scevra di un certo qual fondamento di verità. Ma torniamo in medias res.
NGC 3619 è una ellittica che non mi mostra particolari degni di interesse; passo quindi a fare un volo pindarico verso la costellazione di Andromeda, dove visito la NGC 891. E' una galassia superba, misura 12' di diametro e appare nel dobson come una mostruosità piena di dettagli e attraversata da una prominente banda di polveri che la caratterizza molto. E' davvero imponente e magnifica. Non facilissima, a volte ho avuto difficoltà a trovarla anche con il C8, se il cielo è chiaro può nascondersi bene perchè ha bassa luminosità superficiale. Vale la pena soffermarcisi a tutte le età, con qualsiasi telescopio (almeno però un riflettore da 150mm oserei dire). Meravigliosa, fantomatica, spettrale, è la "4565 de noantri", ci piace davvero un sacco. La si incontra a metà via tra M34 e Almach, e non vi dico altro. Me ne vado non senza guardarmi l'amico M34, sparuto di stelle ma cui siamo affezionati (una specie di spelacchio cosmico) e un paio di spirali nel Perseo, NGC 1169 (bella, di 9a, mostra dettagli e ha una compagnuccia la PGC 2280846 di 16a mag) e NGC 1023 (quest'ultima lenticolare e anch'essa dotata di compagna, la B, facile però).
Faccio un altro salto e mi vado a vedere un ammasso che amo molto, NGC 188, in Cefeo: è vicino alla polare e partendo da questa si rinvenisce, non troppo facilmente perchè è composto da stelle deboli. E' un ammasso vecchio (9 miliardi di anni), forse il più vecchio della galassia e per questo motivo merita rispetto come tutti gli anziani.

NGC 188, il grande vecchio

Bene, torno nell'Orsa, dove ho trascorso, tra celie, sorrisi, gridolini di estatica ammirazione e pagnottelle al prosciutto, gran parte della mia notte.

NGC 3631 è di decima, Sc, appare piccola, ha due prominenti bracci a spirale.
Arp 27, aka NGC 3631
Procedo nell'osservazione delle infinite galassie dell'Orsa. Questa costellazione ha più galassie di quante isole abbia la Grecia. NGC 3665 è una lenticolare che non mi mostra particolari dettagli. NGC 3675 è una bella spirale che ospita un buco nero stimato in una quarantina di milioni di masse solari.
Osservo poi NGC 3726 che è una spirale dotata di struttura ad anello e barra centrale. E' una bella visione ma non posso suggerire particolari degni di nota. Proseguo con la NGC 3729, una galassia che parimenti mostra una barra e una struttura circolare di nebulosità intorno. Mi riprometto di tornare a osservarla a ingrandimento maggiore. Nelle fotografie assomiglia alla stazione spaziale rotante immaginata negli anni 60 da Von Braun.

NGC 3729

Osservo a seguire NGC 3813, una galassia di Mag 3813 che si trova a 70 milioni di anni luce da noi.

La notte scorre tranquilla e pacifica intorno a me e agli amici del Grag: primo fra tutti il cane Orione, cucciolo di pastore che viene spesso a trovarmi e ama accucciarsi ai piedi dei telescopi. E' senza ombra di dubbio un astrofilo pastore, e in fondo lo siamo anche noi: amiamo rincorrere nel cielo questi batuffoli di luce distante, le galassie, enormi vortici di materia che al telescopio appaiono più come pecore che come giganteschi Gargantua di stelle che si divorano, nascono e muoiono.
Penso che la volta stellata ci insegni di bello questo: che tutto gira senza un perchè particolare. Ma fluisce; e insieme al cosmo ruotiamo anche noi, su un arco di traiettoria nello spaziotempo, piccoli tratti di una immane teoria di intersezioni e relazioni, cieche circonvoluzioni del nulla, odi viventi del vuoto. E penso che se arriviamo ad accettare e vedere questo, allora sapremo vivere le nostre vite in modo migliore, con una consapevolezza che cura e lenisce: saremo parte di una circolazione di cosmo, piccola ma cosciente.

NGC 3877 è una bella galassia spirale di 5' di dimensione, di mag 12. Mostra una struttura interna che altro non è che le sue regioni di polveri HII. NGC 3893 è una spirale di decima magnitudine che mostra deboli dettagli. Ha dei bracci a spirale ma sono deboli.
NGC 3896 è una galassia a spirale di 13 mag, molto debole e piccola. l'osservo estasiato. Non mi spingo ad alti ingrandimenti. Ciascuna di queste galassie meriterebbe uno studio a sè, una dedizione focalizzata. Incredibile quanti dettagli si intravedono quando ci si sofferma ad allenare l'occhio all'oggetto che si sta osservando; invero il deep sky watcher è questo che deve fare: allenare gli occhi, come si fa con i muscoli in palestra (è dura, e come per la palestra, a volte si paga il mensile ma non ci si impegna abbastanza: la costanza è irrinunciabile).
NGC 3928 è una galassia di 13 abbastanza debole e molto piccola. E' definita la "spirale in miniatura". E' vista di fronte e nelle foto offre la visione di magnifici bracci. NGC 3898 è piccola e debole e non mi mostra dettagli di rilievo dunque mi soffermo e passo oltre. NGC 3990 è parimenti un batuffolino di luce. NGC 4036 è una galassia di decima magnitudine, spirale, che si mostra allungata, con un nucleo più denso e brillante. NGC 4041 è una galassia di 11a magnitudine, di 2.6x2.3 arcmin di dimensione, che si mostra di faccia.

NGC 4041

NGC 4051 è una galassia di 13a magnitudine e dimensioni intorno ai 6 arcmin. E' soddisfacente da guardare al telescopio dove mostra i suoi sottili bracci spirale. La galassia è interessante perchè è una Seyfert, ovvero una galassia super-attiva che è sede di immani processi energetici ospitanti un buco nero super massiccio. NGC 4088 è una galassia spirale di undicesima, si trova vicina alla NGC 4085, più luminosa e estesa. Le vedo entrambe nel dobson.

NGC 4085 e 4088
NGC 4157 è una galassia vista di taglio, di 6' di estensione e mag 11. E' davvero magnifica al telescopio, si mostra come un debole ago di luce. NGC 4102 è una galassia spirale di 11a estesa tre arcominuti. E' una visione appagante ma non vedo particolare evidenza dei suoi bracci spirale "circolari".NGC 5322 è una ellittica di 11a che non mostra dettagli di rilievo, il suo nucleo è piuttosto evidente e brillante però. 5473 è un'altra ellittica senza dettagli, di 11a, due arcmin di estensione. La osservo e passo oltre. NGC 5485 è una galassia di mag 12.3 e 3 arcmin di estensione. E' molto particolare perchè è pervasa da una fascia scura, di cui però non ricordo di aver apprezzato la presenza nel telescopio.

NGC 5485 e la sua banda scura ad anello in stile "ringworld"

Punto finalmente M101, aka NGC 5457, altrimenti nota come galassia "girandola". Dopo una massiccia indigestione di galassiette di 13a magnitudine, vedere questa è come vedere le luci di piazza Navona: enorme e spettacolare. Scoperta dal nostro Messier, Herschel ne intravvide i bracci: mostra infatti imponenti bracci a spirale, che nel dobson si mostrano frastagliati e pieni di zone scure, polveri e zone di formazione stellare. M101 è bella in qualsiasi telescopio, non ci sono distinzioni di razza e religione. Includo una foto per dimostrarlo (ovviamente, osservarla al telescopio è un pallido simulacro della sua bellezza fotografica). NGC 5450 è una nebulosa diffusa che fa parte di questa immensa struttura di bracci. La osservo, appare debole ma evidente.



Nel Drago osservo poi NGC 5631, una lenticolare molto piccola e che mostra poco di sè.
Dirigo il telescopio sul "mostro", M51, la galassia "whirlpool". Se non sbaglio è proprio l'amico Philip ad averla definita "un paio di galassie che si sbobinano" e non c'è descrizione migliore: infatti un ponte di materia passa o sembra passare dalla più grande alla più piccola, come fosse un nastro magnetico che si sta trasferendo da un rullo a un altro.
Al dobson appare letteralmente fotografica: i bracci a spirale sono immani, brillantissimi, fanno storia a sè, mostrandosi in tutto il loro fulgore, non si riesce a descriverne la bellezza, si attorcono (consentitemi il neologismo) intorno al nucleo in famiglie di nubi e gas, zone oscure e golfi di materia. Nelle serate buone e quando M51 è alta, si trova in questa galassia una ragione sufficiente per svenarsi a comprare un dobson da 50 cm.

M51
Torno, come un fedele amico, a osservare il trio di ammassi aperti che si trovano nel cuore dell'Auriga, il cocchiere: M38, lo "starfish" cluster e il suo compagno NGC 1907. Sono magnifici: M38 mostra il suo intrico di "stradine" cosmiche fatte di stelle, e sembra un paese visto da lontano. M37 è concentrato e sempre superbo a tutti gli ingrandimenti. Amo vederlo nel mio binocolo APM, ma stasera lo punto anche col dobson. M36 è uno dei miei preferiti. Chiamato anche "Pinwheel", girandola, è un ammasso che effettivamente sembra suggerirne la forma. Dal centro si dipartono "bracci" di stelle, quasi perfettamente simmetrici, che si avvolgono ruotando intorno al centro.
Sarà che io sono cresciuto negli anni 80, ma a me più che una girandola, M36 sembra davvero identico alla magnifica arma che veniva usata dal protagonista di Krull, un film di fantascienza del 1983, sottostimato invero, che vede come protagonista Ken Marshall, noto anche per aver recitato nel Marco Polo televisivo e in Star Trek.

M36, l'ammasso "Krull"
The glaive, la mitica arma-boomerang di Krull

Non capisco perchè nessuno associ questo ammasso a quel film!

In Auriga, si può spaziare davvero per ore intere. Osservo l'associazione nebulare di IC417 (nebulosa Ragno) e dell'annesso ammasso aperto Stock 8. A poca distanza si trova un oggetto notevolissimo, NGC 1931 nebulosa chiamata "orione in miniatura" e osservandola si capisce il perchè. E' splendida, la nebulosità circonda una marea di stelle. Devo dire che questo oggetto rende meglio nel binocolo APM intorno ai 40x.

NGC 1931 the little Orion

In Auriga, amo soffermarmi nella zona del mini-Delfino, asterismo che sembra replicare in miniatura la costellazione omonima. A poca distanza si trova la nebulosa Flaming star, mai particolarmente evidente, e la stella fuggitiva AE Aurigae. Questa stella è stata espulsa per ragioni di dinamica stellare dalla regione della nebulosa di Orione e ora si trova in Auriga. Se guardate quanta distanza angolare c'è in cielo tra le due zone, capirete perchè è chiamata in tal modo!
Nella Giraffa con volo pindarico da capogiro mi osservo la esemplare spirale NGC 2403, bright NGC degno di nota: si vedono molte sfumature nei suoi bracci a spirale, è estesa, brillante e costituisce uno degli oggetti "mancati" da Messier.
NGC 4244 è chiamata "l'ago d'argento" e se ne intuisce immediatamente il perchè dopo averla puntata al telescopio: è davvero un ago nel cielo, lunghissima e sottilissima, meravigliosa ed evidente al telescopio. La sua luce argentata è appagante visione in ogni telescopio.

La galassia ago d'argento

Mi butto dunque nei Cani da caccia, costellazione che, insieme alla vicina Chioma di Berenice, per l'amante delle galassie è come il Luna park. Osservo M106, bellissima ed evidentissima nella sua struttura. E' circondata da un nugolo, uno sciame di galassiette, e dove si punta si pesca, come nel citato laghetto delle trote. M94 è un altro esempio di galassia spirale vista di faccia che mostra un nucleo brillantissimo e bracci spirale con un anello che la circonda. NGC 4449 è una galassia irregolare nei Cani da caccia, bella da vedere, sembra una nube di Magellano. Anche questa è una galassia starburst, cioè generatrice di stelle a ritmo vertiginoso, come M82.

NGC 4449

Non può mancare la M63, galassia girasole che non ha bisogno di presentazione alcuna tanto è luminosa, bella e fiera dei suoi bracci a spirale. Si mostra in qualsiasi strumento ed è sempre generosa nelle emozioni che concede. Già che ne abbiamo parlato prima, osservo la NGC 4565, forse la più famosa galassia vista di taglio del cielo. E' enorme, riempie il campo del mio oculare e si mostra allungatissima. Nella struttura ricorda come detto la 891.

NGC 4565

Osservo poi NGC 4169 e 4173, 4174 e 4175, un quadrupletto fantastico che forma un quadrato: infatti viene definito "the box galaxies". Se passate da queste parti nel cielo non dovete perderle a nessun costo!!

Il quadrato di galassie "Box"

A fine notte, stanco, mi dirigo su una vecchia gloria, una amica che seguo sempre: la NGC 4631, la "galassia balena". E' un oggetto cospicuo, che al telescopio mostra di meritare il suo appellativo, evidenziando la forma allungata del noto mammifero marino; si nota la testa della balena (la galassia è asimmetrica), la coda sottile e la "pinna".

NGC 4631 la galassia Balena

Osservo poi NGC 4656, galassia spirale di 9a magnitudine nei Cani da caccia, e la elittica di 12a magnitudine NGC 4627.
Punto la NGC 5005, galassia spirale nei Cani. Si tratta di una spirale con un nucleo brillante e diverse "dust lanes" ovvero fasce scure di polveri, si mostra brillante e larga, con un alone che circonda il nucleo.
Osservo il sempreverde e bellissimo ammasso aperto M67 nel Cancro.
Finisco questa notte-fiume con una delle mie galssie preferite (e di molti astrofili), la M64 ovvero la galassia "occhio nero". Si dovrebbe dire piuttosto la galassia occhio truccato, infatti sembra davvero un occhio umano dove sia stato applicato del mascara.
E' una galassia che al dobson si mostra in tutta la sua imponente bellezza e la fascia scura del "Rimmel" è davvero prominente.

M64, la galassia "Rimmel"


Io con il 50 cm "Herschel"

Che dire? Lascio l'area osservativa di Lasco di Picio con un bagaglio di emozioni enorme.
Come un vero innamorato, sulla via del ritorno, sull'autostrada, ripenso a tutte le meraviglie del cosmo che ho visto. La loro luce si mantiene sulla retina per molte ore, anche quando, ormai stremato e sistemato nell'agognato e caldo letto dopo aver rincasato, mi addormento praticamente subito.
E' questo un turbinare di galassie, nebulose e visioni stellari che ci accompagna come un sottofondo unico alle nostre esistenze, di cui i più non si avvedono; per noi stargazers invece è importante, è vitale, ci rasserena sapere che questi oggetti misteriosi e lontani sono a disposizione per essere ritrovati, tal quali, notte dopo notte, novilunio dopo novilunio, vere terrae firmae della nostra vita; siamo troppo piccoli e i nostri lampi esistenziali troppo brevi per carpire le lente modificazioni che ne caratterizzano l'evoluzione; eppuire percepiamo che essi, stelle galassie nebulose e ammassi, elementi sospesi nello spaziotempo, così diversi e distanti, sono legati a noi da un filo che non è solo immaginazione: è piuttosto una generazione peculiare, e forse irripetibile, delle nostre anime.























Commenti

Post popolari in questo blog