Doppio ammasso del Perseo

Report osservativo della serata presso l'Associazione Gruppo Astrofili Galileo Galilei (sabato 26 Ottobre 2019)

Serata osservativa come ospite presso associazione "GRAG" di Monte Romano col dobson da 50 cm "Herschel".
Il cielo è solo discreto, un Bortle 3 con qualche velatura. Purtroppo è stato piagato tutta la notte da elevata umidità. Ho sofferto tutta la notte appannamenti del secondario, devo ripropormi di sistemare al più presto il paraluce. Verso le 4 di mattina comunque il cielo è migliorato molto. Assenza totale di vento.
Ho avuto problemi a ottenere un buon puntamento, non riuscivo a raggiungere un risultato migliore di 0.8. Poi alla fine mi sono attestato su 0.5.
Il puntamento tutto sommato è stato buono, anche se ho dovuto cercare gli oggetti manualmente una volta trovata la posizione goto. Alcuni oggetti cospicui sono comunque stati puntati nel campo dell'oculare Morpheus 17.5 oppure nei pressi.
Durante la notte ho usato il Nagler 22mm, i Morpheus (17.5mm, 12.5mm, 9mm e 6.5mm) e sporadicamente il WO da 40mm e lo ES 28mm. Ho anche usato la torretta Baader armata con un paio di 23mm.
Inizio con una prova di puntamento su M57, che viene centrata. La osservo con il 17.5, nulla da segnalare di particolare, è la vecchia e cara M57, la conosco come le mie tasche. Purtroppo il cielo non è scuro abbastanza.

Osservo quindi la NGC 7331 nel Pegaso. Con i Morpheus 17 e poi 12.5 è notevole e mostra dettagli e regioni scure e bracci spirale. Evidenti 3 o 4 galassiette vicine.
NGC 7331
La più evidente è la NGC 7333, di 13a magnitudine, una galassia distante 307 milioni di anni luce. Evidente anche la NGC 7340, una galassia di magnitudine 14 a ben 313 milioni di anni luce di distanza! Visibile con difficoltà la NGC 7337, una galassia di 15a magnitudine, lontana da noi 327 milioni di anni luce. Altre galassie sono nel campo e occorre distinguerle dalle stelle di fondo. Uso la tecnica del "tap" dando colpettini sul telescopio per evidenziarle.
Usando le cartine Skysafari mi muovo dalla 7331 facendo "star hopping" con le stelline di campo.

C'è un graziosissimo asterismo di stelle di 13a magnitudine che forma una freccia e che punta nella direzione del quintetto di Stephan come un segnale stradale. Seguo le "indicazioni" verso di esso, e alla fine lo trovo, evidentissimo e davvero notevole, uno dei più belli e facili gruppi di "galassie profonde" del cielo.
Quintetto di Stephan
La NGC 7320 (distante 39 milioni di anni luce) è una galassia che è più vicina delle altre del gruppo e si proietta su di esse. E' luminosa e staccata dallo sfondo. Non noto dettagli superficiali in diretta anche se in distolta si nota molto bene il nucleo e la nebulosità della spirale e dei sui bracci. Si notano molto bene anche le due galassie "gemelle" NGC 7318 A e B: si tratta di due galassie "siamesi" interagenti e distanti da noi ben 390 milioni di anni luce (il solo pensiero mi fa rabbrividire di fronte all'infinito). Le due galassie stanno (o per meglio dire, stavano!) interagendo tra loro, generando enormi maree di materiale intergalattico e onde d'urto che creano ponti di gas e stelle tra le due, come evidenziato dal telescopio spaziale Spitzer nelle sue meravigliose fotografie di questo oggetto. Evidente anche la NGC 7319, una galassia barrata di mag 14.1. Nel campo c'è anche la quinta galassia del famosissimo gruppo di Stephan, la NGC 7317, che è la più debole delle cinque splendendo di mag 14.57. La vedo bene ma a un occhio inesperto può camuffarsi facilmente da stella (lo fanno, lo fanno...). Impagabile per la contemplazione del quintetto è l'uso della tecnica dell'asciugamani sulla testa. Io uso un panno nero in microfibra comprato da Decathlon per pochi euro. Si guadagna facilmente una magnitudine e il campo si illumina di stelle finissime.

NGC 7318 A e B

La sera continua con il mio personale programma: attualmente la "sfida" che sto seguendo è vedere tutti gli oggetti del catalogo Herschel 400. Ricordo che questo è un sottoinsieme del famoso catalogo di William Herschel (vero idolo e paladino di noi visualisti puri, con il cui nome ho battezzato il mio Dobson DocTelscope da 50cm), scelto con cura per inglobare alcuni dei più belli e notevoli oggetti degli oltre 2500 osservati e scoperti dall'instancabile astronomo visualista Herschel, da sua sorella Caroline Lucretia, purtroppo oscurata dalla fama del fratello ma altrettanto impegnata e scopritrice di molti oggetti celesti.
Procedo per costellazione. Avendo scaricato su Skysafari le liste singole per ciascuna costellazione è semplicissimo procedere con il puntamento degli oggetti e andare in sequenza senza dimenticarne nessuno. Avendo finito gli oggetti di Herschel delle costellazioni Cassiopea e Cigno la scorsa volta col binocolo APM, ora mi dedico ad altre costellazioni. Intanto, prima di andare avanti, voglio puntare due galassie nane che sono satelliti della grande galassia di Andromeda M31.

Inizio dalla NGC 185, meraviglioso esempio di galassia ellittica nana. Scoperta dal nostro William Herschel nel Novembre 1787, è una galassia splendente di magnitudine visuale 9.2. La galassia si trova più vicina di M31, a "soli" 2 milioni di anni luce da noi, ed ha un diametro di circa 10000 anni luce, quindi un decimo della nostra Via Lattea. Risente gravitazionalmente della presenza della massiccia M31 orbitandole intorno.
NGC 185
All'aspetto visuale appare davvero imponente e staccata dallo sfondo, e si notano delle irregolarità a partire dal nucleo andando verso l'esterno, specialmente in distolta. Un oggetto rimarchevole. Una galassia dove continuano a nascere stelle e si trovano ammassi galattici giovani.

Punto poi la vicina NGC 147, un'altra galassia nana orbitante intorno alla M31. Vicina alla 185 solo prospetticamente trovandosi a 2.5 milioni di anni luce, la galassia è rispettosamente più debole della 185 all'osservatore visuale e ha una luminosità superficiale molto minore, causa di questa difficoltà. E' ciononostante molto bella da vedere nel campo dei miei Morpheus. La gallassietta è identica alla 187 in dimensioni (10k AL) ma essendo più lontana appare più debole. In essa si trovano tuttavia stelle più vecchie.

NGC 147
Forte di queste visioni dall'ammasso locale, mi dedico senza indugi al mio cammino herscheliano. Punto dunque NGC 404, una galassia di mag 10 nella costellazione di Andromeda. Un'altra galassia nana, di 10 mila anni luce di diametro, distante 10 milioni di anni luce. Questa galassia è celebre per essere molto vicina alla stella Mirach, la bella beta Andromedae: nel campo dell'oculare esse appaiono entrambe, con la stella che soverchia di luce la piccola galassia, chiamata appunto "il fantasma di Mirach" perchè sembra esserne un pallido e diafano simulacro, uno spettro che la segue nel cosmo. La galassia non mostra particolari ma la classica struttura di queste nane, con il nucleo luminoso che sfuma verso l'esterno.
NGC 404 - Ghost of Mirach

E' la volta di NGC 891: una galassia vista di taglio, di dimensioni apparenti notevoli (13') di mag 10, scoperta ormai sapete da chi. La galassia è grande ma non facilissima: ha infatti bassa luminosità superficiale e può accadere di "saltarla" anche con un 20 cm se il cielo non è buono. Visualmente, nel dobson appare enorme ma abbastanza debole a causa del cielo non scurissimo della serata
NGC 891
Ciononostante è notevole: si notano infatti dettagli delle sue nubi scure e chiaroscuri nella struttura del bulge, dove evidente appare tagliata da una classica banda di polveri, molto preminente ed accentuata, tanto da farla sembrare nelle fotografie un hamburger. Consiglio davvero a tutti di andare a caccia di questa fantomatica galassia simile (ma più debole) alla famosa NGC 4565. La si trova a metà via tra la splendida doppia gamma Andromedae (Almach) e il graziosissimo ammasso M34.
Il mio viaggio prosegue con NGC 7686, un bell'ammasso immerso nella via lattea, sito a 5000 AL da noi.

Punto dunque la prua della mia nave a specchio sulla costellazione di Pegaso. Più esattamente su NGC 7217, una galassia spirale Sb gigante, vista di faccia, la cui peculiarità è quella di avere un anello prominente di bracci spirale (anzi un braccio spirale) che la circonda, più luminoso del resto. Il nucleo è di aspetto non stellare.
Le tracce di Herschel mi conducono su NGC 7448, una spirale Sc di mag 11 a 137 milioni di anni luce dalla Terra. E' piccola, concentrata, e appare così solo perchè distante, in quanto le sue dimensioni sono paragonabili a quelle della nostra galassia. Si allontana da noi a 2000 km/s, una velocità molto alta. All'osservazione visuale appare allungata, con il suo nucleo circondato dai bracci spirale e dall'alone.
L'oggetto successivo è NGC 7479. E' una galassia spirale SBc, con una netta barra centrale e due bracci spirale che si avvolgono intorno, facendo volute molto larghe che arrivano a toccare l'altro lato della barra centrale. Di aspetto molto caratteristico, questa galassia è una Seyfert, ovvero una galassia dal nucleo attivo. All'osservazione nel dobson appare a 148x ben staccata ed evidente.

NGC 7479
I sui bracci spirale si vedono bene in distolta mentre si avvolgono intorno al nucleo. In particolare uno dei bracci sembra "abbracciare" una stellina di 14a mag che si trova proiettata su di essa. Un'altra stellina brilla sul lato opposto della barra. Davvero nel complesso una visione affascinante,  sicuramente degna di cieli molto scuri per essere esaltata.
Termino la carrellata nel Pegaso con un classico, la NGC 7814. E' una galassia spirale vista esattamente di taglio, come la 891, ma estremamente snella e con una banda oscura di polveri centrali, che nel dobson appare. Tuttavia, rispetto alle foto, all'osservazione visuale appare meno "allungata" e sottile, ma piuttosto come un panino, segno che le propaggini estreme dei bracci spirale sono in visuale più difficili da scorgere.

NGC 7814, la "Piccola Sombrero"

Mentre osservo queste delizie del cielo notturno consumo la mia frugale cena a base di sandwich dell'Autogrill: devo dire che è un piacere mangiare gettando l'occhio all'oculare e facendosi cullare da fotoni che hanno viaggiato per milioni di anni, mentre io esisto solo da 48 anni e ho iniziato il mio pasto solo da 5 minuti. Queste considerazioni ci rendono più umani e ci fanno capire come, di fronte al cosmo, le nostre "minimae" e i nostri rancori siano assolutamente diafani e irrisori.
Il bello di avere un dobson è questo: ci fa apprezzare di più le nostre cose, la nostra vita, le nostre persone. E quando si arriva all'alba e si sgattaiola dentro il letto, magari trovando la propria moglie contrariata ad aspettarci, ci si addormenta con quelle immagini di sogno nella retina e ci si scopre davvero vivi.

Ma torniamo alla serata. Un tocco del mio dito, e il pachiderma di specchio e metallo rivolge il muso verso la costellazione della Lacerta, il debole asterismo zigzagato. Dentro di essa si trovano 3 oggetti Herschel 400.
Il primo che punto è l'ammasso aperto NGC 7209: appare bello, non troppo concentrato, qualche decina di stelle, punteggiate di giganti rosse.
NGC 7243
A seguire, punto NGC 7243, altro bellissimo ammasso aperto. Amo gli ammassi aperti perchè con oculari a largo campo come i Morpheus danno la sensazione di passeggiare nel cosmo. Un ammasso di stelle di 9 magnitudine o più deboli, che si trova a circa 3000 AL dalla Terra. Al suo centro c'è una stellina doppia deliziosa, risolta benissimo dal dobson, identificata come Struve 2890. Facile, componenti distanti 9" d'arco, di magnitudine identica e di colore blu.
Per finire, cerco NGC 7296, un ammasso aperto concentrato come estensione ma non come accentramento di stelle. Una ventina di componenti di mag 12.
 
Libero per un attimo dalla frenesia herscheliana, me ne vado nel Cigno. Decido di puntare la Crescent nebula, famosa nebulosa a forma di gabbiano. Anche se, per un appassionato di fantascienza come me, sembra piuttosto simile a una astronave da caccia klingoniana! La nebulosa si trova a 4700 AL da noi. E' formata da un arco luminoso, piuttosto pronunciato in direzione nord-est, meno nell'altra "ala", formato da un'enorme onda d'urto di almeno 25 anni luce. Quest'onda è causata dall'interazione del vento solare di una caldissima stella di Wolf-Rayet, la WR136. La si può vedere nel "baricentro" della nebulosa. Questa stella illumina la nebulosa e causa con il suo potente vento stellare un'onda d'urto che illumina (eccita) lo stesso materiale che la stella ha espulso. La temperatura di questa stella raggiunge quasi gli 80 mila gradi!
NGC 6888 - Crescent Nebula

Nel dobson la Crescent nebula è molto bella e netta, offrendo una visione affascinante delle sue trame e chiaroscuri. Il colore che suggerisce è il bianco/azzurro. Davvero una visione celestiale.

Punto quindi la nebulosa "Pacman", la NGC 281 nella costellazione di Cassiopea. Con il filtro UHC la nebulosa appare larga, non troppo brillante, piena di chiaroscuri e zone d'ombra e di luce, che sembrano cumulonembi. Al centro si nota la barra oscura che la divide quasi a metà, dandole il caratteristico aspetto che ricorda il personaggio dei nostri videogiochi d'infanzia. Si trova a 10000 AL da noi.

NGC 281 - Pacman Nebula
Non posso non puntare col telescopio il mio oggetto preferito, il doppio ammasso del Perseo. A ingrandimento sostenuto, sia con il Morpheus che usando la torretta, è un oggetto meraviglioso, sublime: le stelle si affollano a "milioni" nell'oculare. Si notano stelle finissime, fino a perdersi nelle magnitudini più elevate. Particolarmente bella è la zona del "sorriso del ciclope" dentro NGC 869, una linea curva di stelle di mag 9 che circondano una stella più brillante che costituisce l'occhio del ciclope. Davvero una visione mozzafiato, soprattutto a ingrandimento medio per poter distinguere bene queste piccole gemme. Altri lo chiamano "artiglio di gatto", ma solo l'immaginazione pone freno alle forme che si possono riscontrarvi.
Altri oggetti che ho osservato durante la notte sono le due belle nebulose Heart e Soul, nella costellazione di Cassiopea, una larga area di nebulosità HII, particolarmente evidente nel caso di IC1805 e relativo ammasso. La zona è oggetto di attiva formazione stellare. Nel dobson appaiono le nebulosità ma si tratta di oggetti superficialmente deboli e più adatti alla cattura fotografica, nelle cui esposizioni appaiono davvero impressionanti.

IC 1805 Heart & Soul Nebula




Non poteva mancare una visione alla NGC 2392, la nebulosa planetaria chiamata "Eskimo" o "faccia di clown". E' una planetaria nei Gemelli, che stavano sorgendo a notte fonda, di mag. 9.1. E' un oggetto cospicuo e si lascia guardare in qualsiasi telescopio. Nel 20" appare piena di dettagli, si vedono molto bene i due gusci e tutte le irregolarità che formano il pelo del cappuccio eskimese (oppure gli occhi e la bocca del clown). Davvero un oggetto spettacolare a qualsiasi ingrandimento.
NGC 2392 - Eskimo Nebula

Tra gli ultimi oggetti della serata ci sono due clssici. Uno è M33, nel Triangolo. Una galassia vista di 3/4, visualmente enorme (anche se  non quanto la galassia di Andromeda). La luminosità superficiale è abbastanza bassa. Si notano gli imponenti bracci a spirale, molto evidenti nel dobson. Tutta la galassia è costellata di zone chiare e scure, regioni HII, dettagli. Si nota molto luminosa una zona HII che costituisce un oggetto a sè, la NGC 604.

M33

L'altro oggetto è M74, galassia spirale nei pesci. E' una galassia vista di fronte, con grandi bracci spirale che si avvolgono in modo quasi perfetto, tanto da donarle la caratteristica di essere una delle galassie più fotogeniche che esistano, riprodotta in moltissime foto. Nel dobson si mostrano i bracci a spirale e la struttura. E' comunque un oggetto visualmente non facilissimo se se ne vuole carpire la forma e i dettagli.

M74 la "galassia perfetta"

Uno sguardo, prima che mi si appanni davvero tutto, va dato a M76, la "piccola dumbbell". Si chiama così perchè visualmente rassomiglia molto alla M27 Dumbbell, famosa planetaria nella Volpetta. Nel dobson appare molto bella, praticamente una copia in miniatura della M27. Se ne vedono i lobi e la struttura interna e regge molto bene l'ingrandimento. Offre molti dettagli allo sguardo esperto. Spesso su internet e anche su siti di astronomia viene tradotta come little dumb bell - "piccola campana muta", in senso letterale (che ovviamente non ha alcun senso, appunto), Eventualmente qualcuno deve aver usato un traduttore google e tutti gli sono andati dietro :-).

M76 - la "piccola Dumbbell"


Per finire prima di chiudere il telescopio a causa dell'umidità, getto l'occhio su M42 in Orione. Davvero le parole non riescono a descrivere ciò che si vede osservando la nebulosa di Orione in torretta binoculare oppure in oculare singolo: un infinito e fitto mandala di sfumature e chiaroscuri, bande e drappeggi, come un oggetto in fiamme, ma fiamme di colore blu e verde, al centro del quale si stagliano nettissime le stelle del trapezio. Visibili benissimo le componenti più deboli G (14.5 mag) ed E (10.3). Una visione celestiale ma sono stanco e vorrei godermela quando Orione, in inverno, sarà più alto nel cielo.
Rientro a Roma soddisfatto, ubriaco di stelle come al solito, con gli occhi come quelli di una icona di Whatsapp. E mentre guido e mi faccio forza per non cedere al sonno, mi ripeto che siamo fortunati a poter assistere a questo spettacolo.
Come dice Sagan, noi siamo fatti di atomi, gli stessi delle stelle; e poterle osservare equivale ad affermare senza ombra di dubbio che l'universo, non si sa come, è riuscito a prendere coscienza e osservare se stesso.

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